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I “felafel”, gustose polpette speziate al sapore d’ Oriente

I felafel sono una pietanza araba mediorientale presente anche nella cucina israeliana ed egiziana costituita da polpette fritte e speziate a base di legumi, tra cui i più utilizzati sono le fave e i ceci, tritati con sommacco ( una spezia poco conosciuta ), cipolla, aglio, cumino e coriandolo.

Questa pietanza è particolarmente diffusa in Palestina, Siria, Giordania, Egitto, Libano e Israele, dove la pietanza è apprezzata da tutte le comunità, quale che sia la loro religione. I palestinesi di Gerusalemme servono e mangiano falafel come gli israeliani di origine ebraica, che li ammettono in quanto interamente vegetali e conformi ai precetti che regolano l’assunzione e la preparazione degli alimenti nella religione ebraica.

Sarà per il loro gusto particolarmente saporito che hanno ricevuto, addirittura,  una  menzione nel titolo del famoso film “E morì con un felafel in mano” del 2001 diretto da Richard Lowenstein, ispirato all’omonimo racconto di John Birmingham, che comincia, appunto, con la morte di Flip , rinvenuto privo  di vita,  dal suo coinquilino Danny,   seduto davanti alla tv con un falafel in mano.

Il termine “felafel “ è formato da tre parole la cui unione in egiziano significava letteralmente “con tanti fagioli’ ed, infatti, nascono in sostituzione della carne nei giorni del digiuno. Questa pietanza è particolarmente diffusa in Palestina, Siria, Giordania, Egitto, Libano e Israele, dove  è apprezzata da tutte le comunità, quale che sia la loro religione. I palestinesi di Gerusalemme servono e mangiano falafel come gli israeliani di origine ebraica, che li ammettono in quanto interamente vegetali e conformi ai precetti che regolano l’assunzione e la preparazione degli alimenti nella religione ebraica.
La loro preparazione, sebbene sia piuttosto semplice, prevede un procedimento lungo poiché i  legumi secchi (fagioli, ceci o favei) crudi, devono essere lasciati in ammollo per una notte, dopo di che si tritano finemente e si aggiungono le spezie con poco sale. Per rendere l’impasto più compatto si possono unire anche le uova o, in sostituzione, l’acquafaba montata a neve, in modo che le polpette non si sbriciolino.
Le polpettine possono essere impanate a piacere con i semi di sesamo e poi fritte in olio ad alta temperatura.
Man mano che cuociono si mettono a scolare su carta assorbente  e poi si servono calde con hummus, yogurt,  pomodori e cetrioli, sia al naturale che sotto aceto, in un pane arabo, soffice e basso, che si apre come una tasca per contenere gli ingredienti.
Il grande successo dei felafel è dovuto alla loro economicità e praticità che fa sì che in  Medio Oriente siano reperibili ovunque,  nelle bancarelle delle grandi città, nei villaggi, persino nelle stazioni di rifornimento nel deserto. In Europa sono stati introdotti dalle rosticcerie turche come alternativa vegetariana al kebab anche se, grazie al loro sapore deciso,  piacciono tanto anche agli onnivori.  L’ideale è mangiarli appena fatti poiché freddi o riscaldati perdono la loro fragranza.  Di seguito, vi proponiamo la semplice e gustosa ricetta dei felafel  per prepararli in casa in modo da gustare un pasto in grado di ricreare le magiche atmosfere orientali.

“Felafel”

Ingredienti (per 4 persone)
200 gr di ceci (o fave) secchi
1 spicchio di aglio
1/2 cipolla
1 cucchiaino di semi di cumino
1/2 mazzetto di coriandolo fresco
1/2 mazzetto di prezzemolo
sale, pepe e olio q.b.

 

Mettete i ceci secchi in una ciotola con l’acqua e un pizzico di bicarbonato e lasciate in “ammollo” per  circa 12 ore. Quindi scolate  bene i ceci e disponeteli in una ciotola insieme alla cipolla tritata, il prezzemolo, l’aglio, i semi di cumino macinati, il coriandolo,  sale e pepe. Mettete tutti gli ingredienti in un mixer e tritate fino ad ottenere un composto omogeneo. Con l’impasto ottenuto formate delle polpette che andrete a posizionate man mano su un piatto. Mettete i felafel in frigo per un’ ora. Trascorso questo tempo scaldate  l’olio in una padella e friggeteli  fino a che saranno di un bel colore bruno. Scolateli su carta assorbente e serviteli caldi accompagnati da salsa yogurt, hummus, pomodori, cetrioli e insalata verde.

Quando alla passione per il cibo, inteso nella sua accezione più nobile di storia e cultura della gastronomia, si unisce quella per la scrittura, può divenire forte l’esigenza di creare un contenitore in grado di riunire tutte le tematiche che ruotano intorno a questo inesauribile argomento.

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