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La “ribollita”, salutiamo dicembre con un piatto della tradizione toscana

 

La “ribollita” è piatto che deriva dalla tipica zuppa di pane raffermo e verdure della Toscana, in particolare della zona di Firenze e Arezzo. Nonostante si tratti di un piatto invernale di aspetto semisolido alcuni lo preparano tutto l’anno data la semplicità degli ingredienti di base , cambiando solo le verdure in modo da seguirne la stagionalità.

Si tratta di un  piatto “povero” di origine contadina, così chiamato poiché  un tempo le contadine ne cucinavano grandi  quantità (soprattutto il venerdì, essendo piatto magro) e quindi veniva più volte  “ribollito”  nei giorni successivi,  perché la vera zuppa si riscalda due volte, altrimenti sarebbe una banalissima zuppa di pane e verdure.  Infatti, come tutte le altre minestre di verdura,  anche la ribollita diventa sempre più gustosa ogni volta che viene “ribollita” sul fuoco.

Gli ingredienti fondamentali sono il cavolo  e i fagioli (borlotti, toscanelli o cannellini). Per rendere migliore la zuppa è necessario che il cavolo nero abbia “preso il ghiaccio”, che sia passato cioè da una o più gelate invernali che ne ammorbidiscano le foglie. La zuppa può essere “ribollita ”  nel forno a legna  in un tegame con un buon fondo spesso per evitare che si attacchi e si bruci al fondo. Si serve condita  con un  filo d’olio extravergine e affettarci , se piace, una cipolla cruda.

Questa pietanza ottima per riscaldare durante il rigido inverno, è ottima anche se  consumata  fredda d’estate come aperitivo o antipasto. Di seguito vi proponiamo la gustosa ricetta di questo piatto tradizionale.

Ribollita 

Ingredienti (per 4 persone)

1 cipolla rossa media;
1 costa di sedano abbondante
1 grossa carota
300 gr di  cavolo nero
150 gr di  cavolo cappuccio
2 zucchine
400 gr fagioli cannellini secchi
3 patate medie
una manciata di piselli
1 cucchiaio abbondante di concentrato di pomodoro
1 litro di acqua
500 gr di pane raffermo
prezzemolo q.b
sale e pepe q.b.
olio extravergine d’oliva

La sera prima mettere in ammollo i fagioli secchi. Il giorno dopo cuocerli normalmente con un po’ d’acqua, considerate il tempo di cottura dei fagioli. In una pentola abbastanza capiente mettere  un filo d’olio e la cipolla affettata finemente. Far soffriggere leggermente. Una volta soffritto, aggiungere le carote e il sedano tagliati a cubetti. A questo punto fate cuocere per circa dieci minuti. Quindi unite i piselli , le zucchine tagliate a pezzettini , il cavolo cappuccio e il cavolo nero tagliati a strisce e il concentrato di pomodoro. Prendete i fagioli che avevamo cotto precedentemente. Passarne più della metà nel passatutto, prendendo con il mestolo anche la loro acqua di cottura in modo da dare consistenza al brodo.  Aggiungete l’acqua fino a quanto volete, considerando che dovrà bollire un ora e mezzo e che comunque dovrà rimanere di consistenza liquida in quanto il pane assorbirà molto. Intanto in un piatto ponete le fette di pane raffermo. Non appena la zuppa sarà pronta versatela sul pane e servitela calda con un filo d’olio extravergine d’oliva a crudo.

Quando alla passione per il cibo, inteso nella sua accezione più nobile di storia e cultura della gastronomia, si unisce quella per la scrittura, può divenire forte l’esigenza di creare un contenitore in grado di riunire tutte le tematiche che ruotano intorno a questo inesauribile argomento.

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