Eventi di "gola",  In viaggio,  Internazionali,  Tradizione,  Vegetariani con gusto

Spagnoli e tapas: la vera origine dell’aperitivo rinforzato

“ Prendere un aperitivo” durante la settimana è, ormai,  diventato uno dei modi più semplici per uscire,  poiché, dopo il lavoro, invece di tornare subito a casa, si resta ancora un paio di ore fuori in compagnia degli amici, ci si distrae e rilassa e, soprattutto, si mette qualcosa di sfizioso sotto i denti.

Questa abitudine, in realtà, trae origine dagli spagnoli che hanno fatto delle “tapas” il loro modus vivendi. Si tratta di assaggini di vario genere serviti in piccole quantità ma di grande varietà. L’orario in cui in genere in Spagna si gustano le “tapas” è tra le 20.00 e le 22.00 circa, il che rende questa usanza ancora più assimilabile agli “aperitivi rinforzati”, tanto cari ai milanesi ma ormai diffusi in tutta Italia, che siamo soliti consumare all’uscita dal posto di lavoro nella medesima fascia oraria.

Ma se per noi italiani l’aperitivo rappresenta una tappa facoltativa, per gli spagnoli “il tapear” (ovvero andar per tapas) è quasi una tappa obbligata poiché consente loro di “sopravvivere” fino ad ora di cena che, solitamente, non avviene mai prima delle 22.30 circa.

Il termine “tapa” deriva dal verbo “tapar” che in spagnolo significa “coprire”. Sull’origine della parola vi sono diverse teorie. Secondo una tradizione popolare sembra che si utilizzasse un pezzo di pane per coprire il bicchiere di vino per metterlo a riparo dagli insetti e che in seguito questo pane fosse poi stato condito con diversi ingredienti.

Alcuni esperti sostengono, invece, che le tapas vennero inventate nel 16° secolo nella regione della Mancha, ad opera di osti “furbastri” che per servire vino meno buono lo accompagnavano con pezzi di formaggio in grado di “coprirne” appunto il sapore cattivo.

Secondo un’ altra credenza popolare, l’origine delle tapas risalirebbe al re Alfonso XII al quale fu servito da un cameriere un bicchiere di vino coperto da una fetta di prosciutto per evitare che vi entrasse dentro la sabbia e che, una volta assaggiato l’insolito connubio di sapori, il sovrano non fosse più riuscito a farne a meno.

Per altri, infine, le tapas nascono nell’ottocento in Andalusia come accompagnamento al celebre liquore dal sapore dolce, lo Sherry. Quale che sia la vera origine, ciò che è certo è che la “tapa” da semplice tappo con il quale si copriva il bicchiere, nel tempo si è trasformato in un piattino colmo di piccoli bocconi a base di carne, pesce e verdure.

Oggi per accompagnare le tapas, lo Sherry è stato sostituito da vino rosso “tinto” , la birra o, per gli amanti dei cocktail , dal celebre mojito . In estate poi è possibile gustare il famoso “tinto de verano” che è vino rosso con ghiaccio allungato con aranciata o limonata gassata.

Gli ingredienti base delle tapas rappresentano la piena espressione della storia spagnola e della gran confluenza di culture nel paese: le olive provenenti dagli uliveti importati dai romani, mandorle , spezie e agrumi dagli arabi, dall’America pomodori, peperoncini dolci e piccanti, fagioli e patate.

Di solito le tapas si gustano in compagnia in giro per i locali, in piedi di fronte ad un bancone rotondo il che favorisce la convivialità e la conoscenza tra i commensali. L’ingrediente più importante delle tapas, infatti, consiste, non solo nella delizia culinaria ma anche, e soprattutto, nella conversazione che ne accompagna la degustazione in compagnia di persone conosciute e non.

Esistono tapas che vanno consumate fredde come olive, insalate e formaggi o calde, come tutte quelle che prevedono una cottura, o addirittura, una frittura, di verdure, pesce o carne. Tutte le tapas hanno come denominatore comune una ricetta saporita e gustosa. Non sono previste cotture dietetiche scarse di sale e di spezie poiché una buona tapas deve far aumentare l’appetito e far venire voglia di bere.

Infinite sono della le varietà delle tapas esistenti è molto dipende dalla fantasia del cuoco. Ciò che è importante chiarire è che le tapas sono molto più che un semplice aperitivo, rappresentano infatti un’esperienza gastronomica valida sia dal punto di vista qualitativo che di quello della varietà opzioni proposte.

Altro aspetto importante da tenere in considerazione è quello della porzione, che deve essere piccola e adatta a essere consumata da una persona sola senza saziare in modo da consentire a ciascuno di fare più assaggi. Ecco perché è importante che per servirle vengano usati piccoli piattini , simili a quelli delle tazzine da caffè, e accompagnare il tutto con vino rosso , birra fresca o mojito.

Per coloro che volessero preparare ai propri ospiti un aperitivo in stile spagnolo , proponiamo la ricetta di una tra le tapas più “famose” : le patatas bravas.

Patatas Bravas

Ingredienti (per 4 persone)

  • 4 patate di media grandezza
  • 3 cucchiai di olio di oliva
  • sale q.b.

Per la salsa:

  • 2 pomodori maturi
  • 1 cipolla
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 cucchiaio di semi di cumino
  • 1 peperoncino piccante
  • 3 cucchiai di vino bianco secco
  • 2 cucchiai di olio di oliva,
  • Tabasco q.b.
  • 1 cucchiaio di prezzemolo tritato
  • 1 macinata di pepe di Cajenna
  • Sale q.b.

Lavate e pelate le patate, risciacquatele e tagliatele a tocchetti di 4 cm. Disponetele in una teglia da forno unta di olio.Versate l’olio, salate e mescolate. Infornate a 200°. Fate cuocere per circa 45 minuti, girandole di tanto in tanto con molta delicatezza. Intanto preparate la salsa. Scottate i pomodori, poi sgocciolateli e spellateli. Tagliateli a pezzi ed eliminate i semi. Riscaldate l’olio in una padella e fatevi rosolare la cipolla sbucciata e affettata molto fine. Quando inizia a imbiondire mettete l’aglio schiacciato, il peperoncino piccante spezzettato privato dei semi e il cumino. Lasciate cuocere a fuoco moderato per un paio di minuti, alzate poi la fiamma e versatevi il vino, facendolo evaporare. Aggiungete la salsa di pomodoro che avete preparato. Salate e fate proseguire la cottura, fino a farla addensare.Toglietela dal fuoco, lasciandola raffreddare. Frullatela e rimettetela in padella fino a farla divenire nuovamente calda. Condite con una spruzzata di tabasco, il prezzemolo e il pepe. Per servire, disponete le patate dorate in una ciotola e versatevi la salsa.

Quando alla passione per il cibo, inteso nella sua accezione più nobile di storia e cultura della gastronomia, si unisce quella per la scrittura, può divenire forte l’esigenza di creare un contenitore in grado di riunire tutte le tematiche che ruotano intorno a questo inesauribile argomento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *