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Destination Wedding, Federmap” Programmare, andando oltre gli steccati politici”

Tutti vogliamo buttarci alle spalle un anno, il 2020, che ha prodotti inevitabili cambiamenti nella nostra vita quotidiana, ma che soprattutto ha messo in ginocchio tanti comparti. C’è chi riuscirà a ripartire prima di altri, ma c’è chi, per cominciare a vedere la luce in fondo al tunnel, dovrà proiettarsi nel 2021. È il settore relativo ai matrimoni ed eventi, il cui fatturato è crollato di oltre l’80% mentre per il “Destination Wedding” addirittura del 100%.

Trecentomila gli operatori, artigianalità ed eccellenze, a cui oggi manca la certezza per il futuro.

«Il 2021 sarà altrettanto faticoso – spiega Serena Ranieri, presidente di Federmep, associazione che rappresenta le imprese e i liberi professionisti del settore matrimoni ed eventi privati -. Dire, infatti, di essere preoccupati non rende l’idea. Noi non abbiamo certezze per la ripresa. Già abbiamo spostato numerosi matrimoni dall’inizio del 2021 all’autunno, ma siamo consapevoli che la reale ripartenza avverrà solo quando finirà la pandemia. Ma, nel frattempo? Basti pensare che l’ultima fattura per alcuni di noi risale al dicembre 2019?».

Per quanto riguarda poi, il “Destination Wedding” lo sguardo era rivolto alla Sicilia, in pole position da tanti punti di vista. Facile immaginare che entità abbia avuto il danno per gli operatori del settore .

«Il 2020 doveva essere un grande anno per la nostra regione – afferma Maria Ponte che, insieme a Maria Pia Di Giorgi, fa parte di “Italian Event Planners Sicily-. Siamo praticamente bloccati, congelati, in attesa che avvenga quasi un miracolo. Per fare in modo che ciò non rimanga solo un sogno, però, dobbiamo fare fronte comune e unirci. Solo così riusciremo a traghettare in momento storico felice e produttivo per tutti, potendo tornare a curarci degli sposi e dei loro desideri».

«Siamo stati e siamo d’accordo e vicini ai ristoratori – prosegue la presidente di Federmep – e siamo contenti che con il Decreto Ristori bis si siano previsti indennizzi anche le nostre imprese, ma quel che abbiamo detto e ribadito è che dobbiamo andare oltre a provvedimenti tampone. Abbiamo,  infatti, bisogno di un progetto a medio e lungo termine che preveda la ripartenza, quindi che non  sia solo temporaneo. Dobbiamo programmare, ma ci deve essere la volontà di farlo da parte di tutti, andando oltre gli steccati politici. Se ci ha ascoltato l’opposizione, ora è giusto che lo facciamo tutti gli altri».

 

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