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Wine Sicily, a Palazzo Belmonte Riso l’enologia siciliana riparte con il primo evento dopo la pandemia

Un affascinante viaggio alla scoperta delle nuove annate ed etichette delle cantine siciliane in una sede d’eccezione che sancisce il connubio perfetto tra arte ed enologia.

 

Si è concluso, lo scorso 6 giugno, Wine Sicily, il primo evento del 2021 dopo l’emergenza sanitaria globale che ha bloccato, ormai più di un anno fa, tutte le manifestazioni legate all’enogastronomia provocando un vero black out dell’attività di tutto il settore Horeca e, in quanto tale, ha avuto il fascino e il valore aggiunto dell’emozione della ripartenza.

 

La tre giorni, che si è svolta dal 4 al 6 giugno, è stata organizzata all’interno del Polo Museale di Palazzo Belmonte Riso ed è stata un esempio di come l’arte e la cultura enogastronomica possano non solo coesistere ma anche, e soprattutto, divenire un unicum grazie al quale potere fruire di spazi dall’inestimabile valore artistico e culturale in una maniera diversa che consente di avvicinarvi anche un pubblico dal target diverso.

Sebbene camuffati dietro le mascherine, i sorrisi erano sul volto di tutti e si percepivano attraverso gli sguardi entusiasti di produttori e winelover finalmente tornati ad avere, rispettivamente, la possibilità di far conoscere e degustare le ultime annate delle proprie etichette oltre a nuovi vini nati durante la pandemia che non ha fermato la natura e la volontà degli operatori del settore enologico.

 

Insieme alle aziende abbiamo realizzato una tre giorni importante che ha dato il via ad una ripartenza (speriamo definitiva) per la nostra città, un format che speriamo abbia centrato l’obiettivo posto in premessa di produzione- ci spiega Edoardo de Filippis, organizzatore della manifestazione insieme a Federico Abbate-. Con piacere ed orgoglio siamo stati il primo evento dedicato al mondo del vino nel panorama italiano in questo 2021. Abbiamo cercato di dare il massimo, sperando di aver soddisfatto le aspettative del pubblico. I nostri ringraziamenti vanno alle aziende, ai nostri partner e alle istituzioni che ci hanno permesso di godere delle bellezze artistiche che il Museo Riso ospita, oltre alle maestranze che hanno lavorato alacremente in questi tre giorni. Con la consapevolezza di dover migliorare di anno in anno, vi diamo appuntamento il prossimo anno alla terza edizione”.

La manifestazione, alla sua seconda edizione, quest’anno oltre all’ampio baglio del palazzo, ha coinvolto anche i piani superiori del museo. La splendida “Teoria di armadi sospesi a soffitto ” che Jannis Kounellis aveva realizzato originariamente, nel 1993, all’Albergo delle Povere oggi riallestita negli spazi di Palazzo Belmonte Riso, è stata infatti l’insolita ed affascinante location in cui realizzare le degustazioni guidate grazie alla complicità degli spazi ampi e ben distribuiti che hanno consentito lo svolgimento in piena sicurezza.

Dal momento che questa è stata l’occasione perfetta per le cantine per presentare al pubblico di enoappassionati ed esperti del settore le nuove annate delle etichette già esistenti e, in alcuni casi, anche alcune interessanti novità, di seguito vi proponiamo alcuni dei nostri migliori assaggi.

Bagliesi
Major, blend di Merlot e Cabernet Sauvignon. Una bella espressione di vitigni internazionali che “parlano siciliano”. Nel calice è di un bel rosso granato con lievi riflessi aranciati. Al naso offre note di frutta matura come marasca, more e ribes uniti a sentori erbacei. In bocca è vellutato, armonico e intenso e lascia un piacevole retrogusto che evidenzia un tannino gradevole e ben estratto.

Casa Grazia
Victorya 1607, nato dai terreni sabbiosi del lago Biviere, un vino che coniuga l’eleganza del Frappato alla piena forza del Nero D’Avola. Un Cerasuolo di Vittoria a “regola d’arte” in grado di rappresentare in pieno la filosofia dell’azienda siciliana. Intenso ed avvolgente nelle sue sfumature rosso rubino, esprime al naso sentori di prugna e marasca ingentiliti da note floreali di rose e violette e bacche di ginepro. In bocca è lungo e suadente e il sorso allieta a lungo le pareti palatali.

Costantino Wines
Capitolo Uno, Nero d’Avola in purezza, nel bicchiere è rosso intenso con riflessi porpora. Al naso ha un bouquet complesso di frutta rossa matura e spezie miste. Al palato il tannino risulta piacevole anche grazie all’affinamento in barriques che, tuttavia, non ne compromette l’autenticità.

Cva Canicattì
Bianco Sicilia Doc 1934, dedicato a Luigi Pirandello. Blend di Grillo e Chardonnay vinificati separatamente e successivamente affinati per 8 mesi in barili di rovere francese. 1934 completa poi l’affinamento per 12 mesi in bottiglia. Giallo paglierino carico, naso di margherite e ginestre ingentilito da note di burro e vaniglia che non ne alterano la freschezza. Sorso fresco e sapido sorretto da una buona acidità che ne allunga la memoria al palato.


Dei Principi di Spadafora
Don Pietro Rosato, inserito di recente nella guida 50 Top Italy Rosé dedicata ai migliori vini rosati fermi e alle migliori bollicine rosate d’Italia. Nel calice si presenta rosa tenue, al naso offre un bouquet di melograno, fragoline di bosco e rosa canina. Al palato il sorso è fresco, aromatico e corposo. Ottimo come aperitivo, vi sorprenderà “a tutto pasto” con pietanze a base di pesce ma anche vegetariane e con la pizza.

Duca di Salaparuta
Calanica, la novità in rosa della linea Calanìca. Rosa tenue nel bicchiere, agrumato e floreale all’olfatto, fresco e brioso in bocca, dove il sorso rilascia sentori di pompelmo rosa e pesca tabacchiera, Calanìca Rosa racconta l’anima più giovane e allegra della Sicilia. Per chi sogna un aperitivo in riva al mare con gli amici ma anche una cena romantica a base di pietanze al sapore di mare.

Marino Vini
Sublime, Blend di Catarratto( 70 %) e Chardonnay (30 %). Giallo paglierino, al naso il vino è fresco con profumi floreali.In bocca il sorso ha ben strutturato e chiude con finale persistente ed equilibrato.

Pellegrino
Gibelé è un bianco intenso e aromatico, prodotto con uva Zibibbo o Moscato d’Alessandria, un vitigno da sempre coltivato nelle terre della Sicilia occidentale e sull’isola di Pantelleria. Etichetta iconica della cantina presenta un colore giallo paglierino. All’olfatto esplodono profumi intensi floreali di gelsomino, zagara e fiori bianchi, con accenni di mela verde e cedro. In bocca il sorso è fresco e sapido e lascia al palato una scia persistente dalle piacevoli note agrumate, pesca gialla e mela verde e frutta tropicale.

Tamburello
Il “Trebbiano N” è un Vino Biologico, non Filtrato, non Chiarificato, non Stabilizzate 2.830 Bottiglie numerate, frutto di uno dei progetti più belli dell’ azienda. Nato da un vigneto di 35 anni, con grande passione e dal coinvolgimento di 17 Sommelier e Winelover che hanno selezionato e raccolto a mano le uve e partecipato a tutte le operazioni di vinificazione. Per questo motivo l’etichetta riporta le loro firme. Nel calice è giallo paglierino torbido, al naso esplode con note agrumate e floreali che si ritrovano tutte, coerentemente al palato, dove resta impresso a lungo grazie ad una spiccata acidità, freschezza e sapidità che ne fa agognare un sorso dopo l’altro.

Vella
Pavè, Nero d’Avola in purezza. Ottenuto da un’accurata selezione di uve, cresciute nella Valle dei Platani in Sant’Angelo Muxaro, il risultato è un vino dal colore rosso rubino dai sentori fruttati con spiccati profumi di ciliegia e frutti di bosco che si ritrovano al palato dove, grazie ad un sorso fresco e armonioso, permane a lungo il ricordo.

Quando alla passione per il cibo, inteso nella sua accezione più nobile di storia e cultura della gastronomia, si unisce quella per la scrittura, può divenire forte l’esigenza di creare un contenitore in grado di riunire tutte le tematiche che ruotano intorno a questo inesauribile argomento.

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