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La “Charlotte”: un dolce omaggio alla regina Carlotta d’Inghilerra

Alla continua ricerca delle origini e della storia di dolci, più o meno noti, che sono, a pieno titolo, entrati a far parte dell’inestimabile e, fortunatamente, mai saturo “patrimonio gastronomico universale”, non potevamo di certo trascurare un dolce raffinato nell’aspetto e squisito all’assaggio, un’autentica delizia per gli occhi e il palato : la charlotte.

Si tratta  di  un dolce al cucchiaio costituito da una crema bavarese  “imprigionata” in una “gabbia” di biscotti savoiardi insieme a pezzi di frutta (fragole, ananas, pesche, mele) dal cui nome deriverà quello del dessert (Es. charlotte alle fragole). Sembra che il noto dolce inglese, sia stato creato in omaggio alla regina Charlotte Sophia di Mecklenburg-Strelitz moglie del celeberrimo re d’Inghileterra   e madre di ben 15 figli,   sovrana amata e rispettata, nota benefattrice e mecenate delle arti e della botanica.

La regina ebbe una vita serena, turbata solo dalla pazzia del marito qualche anno prima della sua morte, godette del favore dei sudditi ed ottenne  diverse dediche. Tra queste,  l’opera K3  da parte del giovanissimo Mozart  e  la bellissima specie della pianta strelizia ribattezzata Strelitzia reginae in suo onore.

Alla sua nota passione per la botanica, infatti,  pare sia dovuta secondo  l’Oxford Companion to Food, famosa enciclopedia del cibo britannica, la dedica del dolce charlotte, evoluzione del più semplice bread pudding inglese. Sembrerebbe infatti che questa  versione del budino di pane, cotto al forno, farcita di mele sia stata ispirata all’amore della regina per gli alberi di mele.
Secondo l’Oxford English Dictionary, la prima citazione  su carta stampata  della charlotte risale al 1796, quando la regina era  ancora in vita, nella poesia “Hasty Pudding” di J. Barlow,  scherzosa celebrazione delle delizie culinarie della nuova Inghilterra, in cui egli la descrive con queste parole:
“the charlotte brown, within whose crusty sides,  a belly soft the pulpy apple hides”
(trad. “la charlotte dorata, nei cui fianchi croccanti/ si nasconde un ventre morbido di mele” )
Per la prima ricetta stampata bisognerà aspettare circa un decennio. In origine, infatti,  questo dolce era costituito da una purea di frutta racchiusa da pane raffermo, magari intinto nel burro, e poi cotto in forno.

La torta Charlotte giunta ai nostri giorni, costituita da un guscio di biscotti spugnosi che racchiudono una bavarese alla vaniglia, è un’invenzione da attribuire al cuoco francese Marie Antonin Careme, uno dei più  grandi e colti cuochi della storia  che introdusse nella cucina, quello che in pittura si chiama il “valore”, comprendendo  per la prima volta  che i sapori e gli odori devono essere giudicati non in assoluto, ma nei loro reciproci rapporti.
Egli incarnò l’ideale del cuoco perfetto, poiché non fu solamente un’abile esecutore di ricette ma anche uno studioso di storia della gastronomia, e molte delle sue opere, tra cui la più celebre è  “L’Art de la Cuisine Française”,  fanno ancora oggi testo in materia.
Egli,  lavorava presso la corte inglese di Giorgio III e preparò, in onore della moglie, questo dolce particolare e delicato, di cui poi affinò ulteriormente la ricetta quando si trasferì alla corte dello Zar Alessandro I di Russia a San Pietroburgo.

La crema bavarese,  che costituisce la base della classica charlotte si prepara  partendo  da una crema inglese cui si amalgama gelatina o colla di pesce e, alla quale si incorpora la panna. Questa crema  pur avendo origini francesi, prende il nome dalla regione tedesca della Baviera. Comunemente si tende ad utilizzare il nome bavarese preceduto dall’articolo femminile, sottintendendo la parola crema: la bavarese. Tuttavia il termine corretto è al maschile, in quanto deriva dal francese bavarois e perché potrebbe essere sottintesa la parola budino: budino bavarese.
La sua  preparazione segue le stagioni e vede l’aggiunta, a seconda di quanto è disponibile, di ingredienti diversi: frutta fresca o candita, confettura o marmellata, cioccolato o aromi diversi dalla vaniglia, caffè e così via. Può essere servita come dolce al cucchiaio, essere usata come farcitura o fare da base per preparazioni più elaborate.

La Charlotte è un dolce che difficilmente si trova in commercio o nei nostri ristoranti, ma se preparato bene è molto delizioso. Potrete eventualmente bagnare i savoiardi nel latte o nel liquore a seconda che  preferiate  darle un gusto più cremoso o forte. Si tratta di un dessert facile da preparare in cui  potrete utilizzare la frutta che avrete a disposizione. Per i nostri lettori amanti dei dolci dal sapore e dall’ aspetto retrò, di seguito, riportiamo una versione estiva della charlotte : che prevede al suo interno l’ ananas.

 Charlotte all’ananas

Ingredienti
(per la crema bavarese)

  • 250 g di latte (vegetale)
  • 150 g di zucchero
  • 4 tuorli d’uovo (di galline allevate all’aria aperta)
  • 250 g di panna (vegetale)
  • 8 fogli di gelatina (vegetale).

(per la Charlotte)

  • Crema bavarese
  • Una confezione di savoiardi da  500 gr
  • Una scatola di ananas sciroppato
  • Bagna al maraschino (facoltativa)
  • ciliegine candite
  • una pentola dal bordo alto quanto un savoiardo posto in verticale (o un’apposito stampo per charlotte)
  • Carta da forno

Ammorbidite i fogli di gelatina nell’acqua fredda. In una ciotola sbattete i tuorli d’uovo con lo zucchero amalgamando bene in modo da ottenere una crema chiara e spumosa. Nel frattempo, in un pentolino scaldate il latte con la vanillina o con una bacca di vaniglia e, appena il latte inizia a bollire, spegnere il fuoco e lasciate riposare 5 minuti. Dopo aver tolto la bacca di vaniglia, aggiungere una alla volta le uova mescolando in continuazione. Rimettere il tutto sul fuoco e portare ad ebollizione continuando a mescolare con un cucchiaio di legno. Appena comincia a bollire, spegnete nuovamente il fuoco, unite  i fogli di gelatina uno alla volta mescolando continuamente e lasciate raffreddare. Quando il composto di uova, latte e zucchero si sarà raffreddato, montate a neve la panna ed incorporatela  fino ad ottenere un composto omogeneo. Lasciate da parte in attesa di montare la charlotte.

A questo punto bagnate la carta da forno con acqua e stropicciatela in modo da renderla “plasmabile”. Foderate la pentola prescelta interamente con la carta. Ponete l’ananas a scolare in uno scolapasta avendo cura di conservarne il liquido(se usate ananas fresco potete acquistare a parte il succo ). Unitevi 2 cucchiai di bagna al maraschino e mescolate. Intingete rapidamente i savoiardi nello sciroppo d’ananas e cominciate a foderare lo stampo partendo prima dal fondo, avendo cura di non lasciare spazi vuoti.Una volta foderato tutto lo stampo, tagliate l’ananas a pezzi, e unitelo alla crema bavarese mescolando in modo da distribuirlo in maniera omogenea. Versate metà della crema all’interno dello stampo, quindi ricopritela con uno strato di savoiardi intinti nello sciroppo e versate la restante crema. Ricoprite la superficie con altri savoiardi ammorbiditi in modo da non lasciare alcuno spazio vuoto. Ponete in frigorifero per 4 /5 ore . Al momento di servire, ponete sul bordo della pentola il piatto da portata in modo da farlo aderire perfettamente e capovolgetela. Una volta estratto il dolce, eliminate delicatamente la carta forno. Decorate con le ciliegine candite e servite subito.

Quando alla passione per il cibo, inteso nella sua accezione più nobile di storia e cultura della gastronomia, si unisce quella per la scrittura, può divenire forte l’esigenza di creare un contenitore in grado di riunire tutte le tematiche che ruotano intorno a questo inesauribile argomento.

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