Comfort food

Il “salame turco”, dolce goloso dei pomeriggi d’infanzia

L’autunno è un mese nostalgico. Sebbene, in Sicilia,  parlare di autunno prima di novembre inoltrato sia assolutamente prematuro, dobbiamo ammettere che l’aria frizzante settembrina resa tiepida da un sole garbato e gentile come un signore di mezza età, ci rende un pò tutti più sensibili e riflessivi.

Sarà forse  per questo motivo,  ( o forse solo per gola) che, stamattina, mi sono svegliata pensando al salame turco o di cioccolato,  un dolce che è stato protagonista della mia infanzia ( e di quella di tanti altri immagino), immancabilmente presente alle merende con i compagni di scuola, alle festicciole pomeridiane ma anche come dolce della domenica quando  sia aiutava la mamma a prepararlo di mattina ed era sempre un’impresa ardua resistere fino a dopo pranzo per poterlo finalmente gustare.

Si tratta di  un dolce semplice e  golosissimo, meglio noto come salame turco, così chiamato per il colore bruno, che ricorda la pelle dei mori, a base di cioccolato e biscotti la cui forma, sia intera che in sezione,  “scimmiotta” quella del  salame. La semplicità di realizzazione unita alla assenza di cottura lo ha reso il dessert casalingo  per antonomasia comparso negli anni 70 nel ricettario “Manuale di Nonna papera”.

Ecco, oggi, tutti questi ricordi, insieme all’aria settembrina (anche se fuori il sole spacca le pietre quindi, in realtà, non ho scuse) mi hanno fatto desiderare prepotentemente di addentare una fetta di salame di cioccolato che, una volta raggiunta la giusta consistenza fuori dal freezer, diviene morbido e, al contempo,  croccante per l’incontro con i biscotti spezzettati al suo interno.

Prepararlo era una festa e quando Giacomo Leopardi ne “Il sabato del villaggio” parla di “attesa del dì di festa” credo che nulla renda meglio l’idea di quanto possa essere “festa già di per sè l’attesa della festa” che quella che provavo quando attendevo pazientemente che il composto di cioccolato e biscotti si rapprendesse in frigo prima di  poterlo addentare.

A questo punto, “bando alle ciance“, è ora di ri-proporvi la semplice e gustosa ricetta del salame di cioccolato ( o turco) sperando che anche per voi rappresenti una bel ricordo da rendere attuale per non cancellarne la memoria.
In realtà, oggi, esistono tanti dolci, magari molto più golosi, ma il salame di cioccolato porta con sè il gusto dell’infanzia e della semplicità che è quello che a me piace di più.
E’, inoltre, perfetto per tutte le occasioni, da una merenda genuina ad un dessert della domenica o per ricorrenze speciali. Ideale al naturale oppure accompagnato con ciuffi di panna, crema, gelato. Grazie alla semplicità nel trasportarlo  è  anche adatto come regalo goloso con cui deliziare  amici e parenti.

“Salame turco” 

Ingredienti (per 4/ 6 persone)
200 gr di biscotti secchi
250 gr di cioccolato fondente
100 gr di zucchero
2 uova (uno yogurt vegetale)
20 gr di burro (margarina senza grassi idrogenati)
1 bicchierino da liquore di rum (o succo di arancia filtrato)
zucchero a velo per guarnire

 

Montate le uova (yogurt) con lo zucchero e mettete da parte. Intanto in un pentolino fondete il cioccolato ridotto in pezzi  con il burro a bassa temperatura, aggiungete il composto montato e  girate su fuoco lento per 1 minuto. Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare in frigo o freezer per qualche minuto.  A questo  spezzate i biscotti con le mani lasciando pezzi irregolari in modo che siano ben visibili.
Estraete il composto di cioccolato dal freezer, deve risultare morbido e non eccessivamente liquido,  aggiungete il liquore (o succo d’arancia)  a poco a poco mescolando con una frusta a mano e versate nel composto i biscotti. Mescolate con un cucchiaio delicatamente in modo che  i biscotti secchi si amalgamino con il cioccolato. Adesso potete trasferite su  carta da forno ( o di alluminio per alimenti) e, aiutandovi con i lembi,  date la forma di un salame. Chiudete le estremità ” a caramella” e riponete in frigo per almeno tre o quattro ore ( se avete fretta mettetelo  in freezer per circa 40 minuti ). Quando sarà  perfettamente rassodato “panatelo” nello zucchero a velo.
Quindi tagliatelo a fette, mettetelo in bella mostra su un piatto o un tagliere e servitelo.

Quando alla passione per il cibo, inteso nella sua accezione più nobile di storia e cultura della gastronomia, si unisce quella per la scrittura, può divenire forte l’esigenza di creare un contenitore in grado di riunire tutte le tematiche che ruotano intorno a questo inesauribile argomento.

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