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Il “pane cunzato”, meta imperdibile della gita a Scopello

Tra le mete siciliane più ambite non solo in estate ma già alle prime giornate primaverili vi è, sicuramente, Scopello,  a pochi chilometri da Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, nel cuore della Riserva dello Zingaro.

La sensazione che si ha quando si arriva a Skopelòs”, termine che in  greco  significa “scoglio”,  è di fare un salto nel passato  in un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato.  Nell’ antico borgo settecentesco, infatti, la vita si svolge in maniera semplice intorno al baglio, ovvero il cortile di una struttura fortificata, circondata da poche abitazioni accomunate da una piazza al cui centro si trova un abbeveratoio di pietra, oggi luogo di raduno dei giovani del luogo.All’interno del baglio solo un bar, un ristorante e alcuni tipici negozietti che vendono  souvenir e prodotti locali.
Se non bastasse il mare cristallino cui si accede da una spiaggia di pietre bianche che introducono verso i famosi faraglioni, tra i motivi validi che spingono siciliani e turisti a recarsi a  Scopello come “pellegrini alla Mecca”, vi è sicuramente uno, di ordine gastronomico, che li batte tutti: il “pane cunzato”.
Si tratta di una tipicità locale tanto semplice quanto gustosa il cui punto di forza risiede, innanzitutto, nella bontà del pane  preparato con acqua, farina di grano duro, lievito madre e  sale cotto a legna dopo una lunga lievitazione.
La “conza”, ovvero il condimento, è data da ingredienti “poveri” e  facilmente reperibili che, tuttavia, grazie al loro  “felice connubio” riuscivano ad arricchire il pane  in assenza di materie prime di maggiore valore.    Le mogli potevano così riuscire ugualmente a  preparare un pasto gustoso e nutriente  ai maritiche rientravano dal lavoro nei campi o ai pescatori.
Un pasto semplice il cui punto di forza è dato -come dicevamo- dal pane appena sfornato con  una bella crosta marrone e la mollica  morbida e profumata  in grado di accogliere il condimento a base di pomodoro, formaggio primosale,  acciughe, origano, sale e pepe e olio d’oliva.
Nell’antico forno della piazzetta di Scopello, oggi come allora,  fino a tarda sera, il rito del pane cunzato si ripete e oltre a consentire l’asporto, il valore aggiunto di questo luogo è dato dalla possibilità di consumarlo direttamente sul  posto, su uno dei tanti tavolini di plastica bianca all’ombra degli alberi di fico che incorniciano il giardino antistante.  Il tutto ad un prezzo davvero alla portata di tutti : appena 3 euro per una porzione di tutto rispetto il cui gusto nutrirà corpo e   anima.

Di seguito vi proponiamo la semplice e gustosa ricetta per prepararlo in casa e portarlo con voi ovunque vogliate.

Pane cunzato

Ingredienti (per 4 persone)
pane casereccio  1 kg
pomodoro ciliegino 500 gr
formaggio primosale siciliano 250 g
acciughe sottolio (facoltative)
olio extravergine di oliva q.b.
origano secco q.b.

 Lavate i pomodorini,  asciugateli, divideteli in 4  e conditeli con un pizzico di sale. Affettate il formaggio ed eliminate l’olio dalle acciughe. Utilizzate il pane ancora caldo, oppure scaldate il pane in padella o nel forno per pochi minuti, quindi dividetelo a metà e conditelo con l’origano secco e abbondante olio extravergine di oliva. A questo punto completate adagiando sul pane i pomodori, le fette di formaggio e i filetti di alici. Chiudete il pane e servite ancora caldo.

 

Quando alla passione per il cibo, inteso nella sua accezione più nobile di storia e cultura della gastronomia, si unisce quella per la scrittura, può divenire forte l’esigenza di creare un contenitore in grado di riunire tutte le tematiche che ruotano intorno a questo inesauribile argomento.

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