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Il macco, un piatto tradizionale per gustare le fave tutto l’anno

Il macco di fave è uno di quei piatti il cui semplice nome e, successivamente il gusto,   sono sinonimi di   casa, calore e accoglienza. Scopriamo insieme le origini e come si prepara.

Si tratta di un piatto povero già noto al tempo dei Romani perché la coltivazione della fava era già conosciuta in Grecia e da qui arrivò nelle colonie italiche. Il successo del maccu ri favi è dovuto al fatto che è particolarmente nutriente: la fava, infatti, è una leguminosa ricca di proteine, fibre, sali minerali e acqua.

Il macco è un piatto tipico dell’Agrigentino, ma oggi è conosciuto in tutta Italia. In particolare si prepara il 19 marzo in occasione di San Giuseppe, quando è tradizione visitare le case delle famiglie in cui vengono allestiti i cosiddetti altari. In questa occasione con tutta la cittadinanza viene condivisa a pasta co’ maccu, una pasta a base di purea di fave. Il macco di fave è piuttosto un evergreen dato che si prepara con le fave secche,  e quindi rappresenta un piatto molto indicato in inverno soprattutto nella versione di minestra.  Alla crema dalla struttura irregolare, ottenuta dalla cottura prolungata di fave secche, si suole accompagnare una verdura, solitamente le bietole. Più spesso viene profumata con il finocchietto selvatico. Di seguito vi proponiamo la ricetta di base per preparare il macco di fave al quale potrete aggiungere verdure a vostro piacere e/o la pasta ” ammiscafrancesca” ovvero di diversi formati.

Macco di fave

Ingredienti

  • 1,5 kg di fave secche
  • 1 cipolla
  • 1 mazzetto di finocchietto selvatico
  • 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • sale e pepe q.b.

 

 

Tagliate la cipolla e rosolatela  in una padella con  due cucchiai di olio. A questo soffritto unite le fave, già ammollate in acqua almeno dalla sera precedente, ed il finocchietto tagliuzzato al coltello. Unite al composto circa due litri di acqua e lasciate cuocere per almeno due ore e a fuoco lento. Passato questo tempo di cottura e quando vi sarete accorti che le fave si sono trasformate in una purea, togliete la pentola dal fuoco e condite con l’olio, il sale ed una macinata di pepe fresco.  Se volete potete anche aggiungere della pasta: di norma si mettono gli spaghetti spezzettati, ma potete metterne un qualunque altro tipo a vostro piacere cuocendola all’interno della purea stessa.

Quando alla passione per il cibo, inteso nella sua accezione più nobile di storia e cultura della gastronomia, si unisce quella per la scrittura, può divenire forte l’esigenza di creare un contenitore in grado di riunire tutte le tematiche che ruotano intorno a questo inesauribile argomento.

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