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Pizza al limone, la specialità di Borgo Parrini semplice da preparare in casa

Sembra quasi che in questa estate insolita Borgo Parrini, sia diventata una meta ambitissima e imperdibile sulla quale, come sempre, si creano pareri discordanti. C’è chi la definisce una piccola Barcellona siciliana, facendo riferimento a colori e forme utilizzati nella ristrutturazione delle palazzine ispirati a quelli di Antonio Gaudì, architetto spagnolo  e più illustre esponente del modernismo catalano, chi, invece, considera questo riferimento una forzatura e vede semplicemente un agglomerato di case carine da visitare ma nulla di più. Quale che sia la verità,  è sicuro che tutto ciò che è atto ad accrescere la bellezza di un luogo e ad aumentarne l’appeal agli occhi di residenti e non,  è un atto meritevole e, in quanto tale, va apprezzato e valorizzato nel miglior modo possibile.

 

Si tratta di una frazione del paese di Partinico in provincia di Palermo, facilmente raggiungibile seguendo le indicazioni una volta usciti dall’autostrada che è diventata il vero must dell’estate 2020 di siciliani e non. Il merito di questo boom è dell’imprenditore partinicese Giuseppe Gaglio quando ha deciso di restaturarle utilizzando I colori sgargianti tipici utilizzati dall’architetto spagnolo come il giallo ocra, il blu cobalto ma anche il verde, il rosso e l’arancio. Le linee sinuose di porte e finestre adornate da mosaici variopinti realizzati con materiale di recupero e gli arredi che ben coniugano lo stile vintage con una gradevole impronta moderna Shabby Chic fanno il resto. Tutti colori dalla forte personalità il cui contrasto ha creato un ambientazione piacevolmente surreale che trasporta in una dimensione parallela, inimmaginabile se si pensa alla facilità con la quale è raggiungibile.

Il Borgo Parrini è nato tra il Cinquecento e il Seicento e mutua il nome dalla contrada così chiamata per la presenza dei Padri Gesuiti del Noviziato di Palermo ( detti appunto “parrini” in dialetto siciliano). Fu proprio ad opera dei Gesuiti che, nel Settecento, fu edificata una piccola chiesa dedicata a Maria SS. del Rosario, attorno alla quale si sviluppò, in seguito, un vero e proprio villaggio al cui interno vi erano case, magazzini, torri, bagli e mulini. Nell’Ottocento Borgo Parrini divenne dominio del principe francese Henry d’Orleans, duca d’Aumale, arrivato per produrre e commercializzare il Moscatello dello Zucco. Nelle abitazioni erano alloggiati circa 300 braccianti agricoli che coltivavano le uve, poi trasportate nella vicina Terrasini, dove venivano lavorate per produrre il vino pregiato, che il principe esportava in Francia e Germania.Dal secondo dopoguerra la popolazione iniziò ad abbandonare il piccolo borgo per trasferirsi nelle grandi città e  molti edifici rimasero disabitati per decenni. Negli ultimi anni, grazie all’intuizione dell’ imprenditore Giuseppe Gaglio il borgo ha conosciuto una nuova vita.

Essendo in Sicilia, infatti, com’è facilmente intuibile,  il richiamo gastronomico è  parte integrante del fascino che questo luogo ha sprigionato durante questa insolita estate “post lockdown”.  In particolare, in questo borgo fiabesco, oltre al panificio “Za Santa” che dal 1942 prepara un’ ottimo pane con il forno a legna, vi sono tre pizzerie ”A Stidda”, la più antica, e “La Borgatella” e “Nu Parrinaro”. Due le specialità del luogo: il vota e sbota della pizzeria A Stidda e la pizza al limone, comune a tutte le tre le pizzerie.

Il “vota e sbota” è una sorta di focaccia, simile alla muffoletta siciliana che si prepara in occasione della ricorrenza dei defunti ( il 2 novembre) preparata con farina di grano duro, cotta in forno a legna così chiamata perchè viene “girata e rigirata” rapidamente sul ripiano dove viene messa a cuocere. Tra i condimenti proposti vi è quello con mortadella e limone oppure pomodoro, caciocavallo, origano e olio anche se potete richiederla con ingredienti a scelta in base alle vostre preferenze tenendo sempre conto che, in questo caso, la semplicità degli ingredienti sarà in grado di dare maggior risalto alla bontà del prodotto.

 

Nel caso della pizza al limone, si tratta di una pizza “bianca”condita con pangrattato, caciocavallo grattugiato in cui il succo di limone crea un piacevole e sorprendente contrasto donandole, oltre che un sapore particolare, anche una maggiore digeribilità. Ne risulta una piacevole combinazione di sapori che la rende anche adatta come antipasto “spezzafame” da dividere tra i commensali. Di seguito vi proponiamo la semplice e gustosa ricetta per prepararla in casa.

Pizza al limone 

Ingredienti

Base per pizza  (già pronta o preparata da voi con questo impasto per pizza )
pangrattato
caciocavallo grattugiato
un limone biologico
olio extravergine d’oliva
sale, pepe (a piacere) e origano

Stendete la base per la pizza in una teglia tonda o rettangolare. Cospargete la superficie con abbondante pangrattato e caciocavallo grattugiato. Quindi condite con un giro d’olio, sale, pepe e origano e infornate per circa 10 minuti in forno preriscaldato a 200 °. Trascorso questo tempo versate in maniera uniforme il succo del limone avendo cura di conservare la buccia ben lavata.  Cuocete per altri 5 minuti. Quando la pizza sarà cotta estraetela dal forno e grattugiate la scorza di limone “a vivo”.
P.S. Se volete in cottura potete anche inserire nell’impasto caciocavallo a dadini che aggiungerà un gusto in più.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando alla passione per il cibo, inteso nella sua accezione più nobile di storia e cultura della gastronomia, si unisce quella per la scrittura, può divenire forte l’esigenza di creare un contenitore in grado di riunire tutte le tematiche che ruotano intorno a questo inesauribile argomento.

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