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Le”minne”di Sant’Agata: un dolce antico in onore della patrona di Catania

  • Il 5 Febbraio si festeggia S. Agata, la patrona di Catania, martirizzata dal console Quinziano con  l’amputazione dei seni poiché colpevole di non avere ceduto alle sue “avances” preferendo andare in sposa a Dio.
  • Nel “conto delle minne” l’autrice Giuseppina Torregrossa intreccia magistralmente il racconto  della storia  della santa con la devozione di nonna Agata che, in questo giorno, insegna alla nipote Agatina a fare il tipico dolce “le minne di S.Agata” elargendo consigli ed insegnamenti che le serviranno nella sua vita di donna.
  • Di seguito la storia e la  golosa ricetta

 

Agata  rappresenta il simbolo di una donna forte e risoluta che, nonostante la giovane età, crede nei propri ideali e pur di tenervi fede è pronta a sacrificare la propria vita. è’ un esempio da seguire da  tutti coloro  che non sono disposti a cedere ai compromessi e che credono talmente nei propri ideali da essere disposti a tutto pur di essere coerenti con essi. Nonna Agata, una donna forte che ha imparato a lottare nella vita sin da ragazza e a sacrificarsi per ottenere dei risultati, usa la storia di S. Agata, alla quale  è totalmente devota, per offrire  alla nipotina  delle “pillole” di saggezza che le saranno utili nella sua vita quotidiana di futura donna , aiutandola a trattare con gli uomini , insegnandole a farsi rispettare.

Agatina, voce narrante dell’intero percorso,  ascolta rapita il racconto e i consigli della nonna, stordita  dai profumi della pasta frolla, della crema di ricotta, canditi e cioccolato, della glassa di zucchero e delle ciliegine candite, tutti gli ingredienti che serviranno a confezionare questi deliziosi dolci  a forma di piccoli seni in onore della santa. Il conto delle minne (termine dialettale con cui si indica il seno), squisiti dolcetti ripieni,  deve essere pari ovvero due a testa per ogni donna che siederà  a tavola.

Il suo racconto ci guiderà all’interno delle storie di tante donne siciliane, forti e deboli, timide e sfacciate, fiere e  meschine. Per tutte “le minne” rappresentano, da sempre, non sono un attributo estetico degno di apprezzamento da parte degli uomini, ma anche  un segno di riconoscimento , un simbolo di femminilità , il corrispettivo dei cosiddetti  “attributi maschili”  che si riconoscono agli uomini che si ritengono degni di questo appellativo poiché muniti di forza e carattere.

Crescendo Agata dovrà trovare da sé la propria strada proprio come in passato la nonna e tutte le sue antenate hanno fatto a loro volta, ma i consigli che l’hanno nutrita da bambina insieme al ricordo del sapore della crema di ricotta e cioccolato che , una volta addentato il guscio di pasta frolla , riempiva ogni angolo della sua bocca trasmettendole una sensazione di protezione e  di fiducia, l’accompagnerà  per tutta la vita come un dolce e malizioso amuleto.

Per tutti coloro che volessero cimentarsi nella semplice preparazione delle “minne di S. Agata” di seguito riportiamo la semplice e gustosa ricetta, anche in una insolita versione veg.

MINNE DI S. AGATA

Ingredienti (per 8 cassatine)

  • Per la pasta frolla : 600 gr. farina 00, 120 gr. margarina senza grassi idrogenati , 150 gr. zucchero a velo, 2 uova di galline allevate all’aria aperta (o uno yogurt di soia), 1 stecca di vaniglia.
  • Per il ripieno: 500 gr. di ricotta di pecora (o preparazione veg), 100 gr. di canditi di zucca, cedro e arancia, 100 gr. di scaglie di cioccolato fondente, 80 gr. di zucchero.
  • Per la glassa: 350 di zucchero a velo, 2 cucchiai di succo di limone, 2 albumi.

 

 

 

Tagliate la margarina a dadini e lavorateli insieme alla farina con le dita. Quando i due ingredienti saranno ben amalgamati aggiungere lo zucchero a velo. Quindi unite le uova e la vaniglia e impastate velocemente. Quando il composto avrà una consistenza soffice ed elastica , coprite con uno strofinaccio e fate riposare per mezz’ora circa. Intanto lavorate la ricotta e lo zucchero fino ad ottenere una crema liscia e senza grumi.Unire i canditi e il cioccolato. Lasciate riposare in frigorifero per circa un ora. Montare parzialmente gli albumi con un pizzico di sale.Aggiungete lo zucchero e il succo di limone fino ad ottenere una crema bianca, lucida  e spumosa . Imburrate e infarinate stampini rotondi. Stendete la pasta frolla in uno strato sottile e foderate  gli stampini. Riempiteli con la crema di ricotta e chiudete ciascuno con un disco di pasta frolla. Cuoceteli  a 180° per 30/35 min . Quindi fateli raffreddare su una griglia e ricopriteli di glassa in modo uniforme. Ponete al centro una ciliegina candita.

Quando alla passione per il cibo, inteso nella sua accezione più nobile di storia e cultura della gastronomia, si unisce quella per la scrittura, può divenire forte l’esigenza di creare un contenitore in grado di riunire tutte le tematiche che ruotano intorno a questo inesauribile argomento.

2 Commenti

  • Patrizia Pescaglini

    Stupenda la storia, interessante ed educativa! La ricetta non la conoscevo.. Mi cimenteró nell’esecuzione! Le Minne di Sant’Agata le ho gustate proprio a Catania e sono una vera leccornia!! Grazie x la preziosa informazione!!

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