In viaggio,  Tradizione,  Vegetariani con gusto

“I cosi chini” di Castelbuono, dolci meraviglie ripiene di bontà

Passeggiando per Castelbuono, incantevole paesino medievale nel cuore delle Madonie, ci si imbatte, inevitabilmente,  in tanti capolavori sia artistici che gastronomici. Tra queste i “cosi chini”.

 

Il nostro percorso inizia dal centro storico, da Piazza Castello a Piazza Margherita lungo via Sant’Anna e tra i  caratteristici vicoli  che conducono tutti al Castello, la cui Cappella Palatina è ornata dai preziosi stucchi che vantano la firma del Serpotta.

Ci rendiamo immediatamente   conto che qui la cultura e l’enogastronomia sono un binomio inscindibile. Tra colori, arte, natura, tradizioni e sapori comprendiamo  perché  Castelbuono sia una delle mete più gettonate dal turismo di qualità. Esistono, infatti, tanti motivi storici  e gastronomici per recarsi a visitare questo delizioso borgo medievale in cui sembra che il tempo si sia fermato.  A conferma di ciò, ci imbattiamo in alcuni asinelli, preziosi aiutanti degli operai della nettezza urbana nel trasporto  dei rifiuti  differenziati, che, con il loro incedere lento e placido, ci riportano ad atmosfere d’altri tempi scevre dal caos che caratterizza le metropoli moderne.
Continuando a camminare  siamo attirati da un meraviglioso profumo di pane appena sfornato che proviene da un panificio lungo il corso, entrare è d’obbligo, e acquistare un “piscitello”, fragrante pagnotta di pane,  un pacco di savoiardi ed uno di “taralli con glassa”  è  un dovere,  oltre che un piacere.
Puntando dritti verso  il Castello, ci imbattiamo  in  più di un bar in le cui vetrine, tra  dolci, marmellate, creme e liquori offrono un’ampia scelta. Tra le tante leccornìe,  fanno capolino dei dolci panciuti coperti di glassa e confettini di zucchero, i  cosiddetti “ cosi chini” ovvero “cose piene”, così chiamate  per il ripieno generoso che si trova al loro interno.

Poiché esistono due varianti di ripieno, i due tipi di forma e guarnizione servono, appunto a distinguerne il contenuto: quelli ripieni di fichi hanno la forma di un fiore e sono ricoperti di glassa reale  bianca e confettini colorati detti “diavolicchi”, quelli ripieni di zuccata sono rotondi e ricoperti di zucchero a velo, in entrambi i casi la “pienezza” di questi dolci è il loro  segno distintivo al punto da determinarne il nome.

Per tutti coloro che volessero cimentarsi nella preparazione casalinga di queste “meraviglie ripiene di bontà”, riportiamo, di seguito, la preziosa ricetta, ricca di suggerimenti e “segreti” da annotare con cura.

I cosi chini

Ingredienti
(Per la pasta frolla)

Farina 00 gr.500
Zucchero 150 gr
latte(vegetale) 100 gr (da mettere poco per volta)
Buccia di un limone q.b.
Cannella in polvere q.b.
1 stecca di vaniglia
Burro(margarina) 150 gr.
1 uovo di galline allevate all’aria aperta (o uno yogurt vegetale o acqua faba montata a neve)
ammoniaca per alimenti 5 gr
Per il ripieno di fichi
Fichi secchi 60%
Marmellata di albicocche 30%
Mandorle tostate e uva sultanina 10 %
Caffè un cucchiaino circa  liquido o in polvere
Per il ripieno di zuccata
Zuccata 50 %
Mandorle tostate  40 %
Aromi 10 % (cannella e scorza di limone grattugiata)
Per guarnire: glassa di zucchero, zucchero  a velo e confettini colorati

Ammorbidite la margarina. Disponete la farina a fontana  su una spianatoia  e ponete al centro tutti gli ingredienti tranne il latte che dovrà essere aggiunto poco per volta fino ad ottenere la consistenza di una pasta piuttosto elastica , non troppo dura né troppo appiccicosa. Una volta amalgamati tutti gli ingredienti, fate riposare la pasta almeno per un’ora. In seguito stendere la pasta dello spessore di circa ½ cm. Ricavare con l’aiuto degli appositi stampi ( a forma di fiore o rotondi) per ciascun dolce due “dischi”. Quanto al ripieno, in entrambi i casi, dovrete tritare in un mixer tutti gli ingredienti cercando di ottenere dei pezzi non troppo piccoli. Riempite  metà dei dischi  con il composto desiderato e  ricopriteli  con la seconda  sigillando i due lembi bagnandoli con poca acqua. Infornate  a 200 ° per mezz’ora circa. Ricoprite “i cosi chini” di fichi (a forma di fiore) con la glassa reale che otterrete lavorando ogni 100 gr. di zucchero a velo con un cucchiaio d’acqua e guarnite con confettini colorati, mentre “i cosi chini” di zuccata andranno semplicemente spolverizzati con lo zucchero a velo.

 

Quando alla passione per il cibo, inteso nella sua accezione più nobile di storia e cultura della gastronomia, si unisce quella per la scrittura, può divenire forte l’esigenza di creare un contenitore in grado di riunire tutte le tematiche che ruotano intorno a questo inesauribile argomento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *